Con i bambini di 4 anni conosciamo Matisse e le forme. Ci lasciamo investire dai suoi colori vivaci e creiamo anche noi immagini fantasiose, componendo le diverse forme sulla lavagna luminosa. Poi lavoreremo come lui, con la tecnica del collage.
Con i bambini di 5 anni “entriamo” nei quadri di Van Gogh (con la proiezione in grande e ascoltando le sue lettere); scopriamo i soggetti che amava e l’andamento delle sue pennellate vibranti. Linee curve e spirali che appaiono anche nella marmorizzazione della carta, perché il colore “si muove”!.
Continuano i laboratori finalizzati alla scoperta del segno, che si fa sempre più preciso grazie all'affinamento della presa, della coordinazione occhio-mano e della percezione spaziale. Il PUNTO è la prima traccia, ciò che unisce un punto ad un altro si chiama LINEA e può avere diverse direzioni ed andamenti, prima sperimentati con il movimento del corpo nello spazio, poi impressi sul foglio con un mezzo grafico o scoperti sotto al colore.
La mano e il polso si abituano a produrre linee curve giocando coi percorsi delle macchinine o delle trottole, il gesto acquista via via la fluidità del movimento che precorre la scrittura... perchè dietro ad un bambino che scrive sappiamo che c'è un "io" cosciente delle proprie capacità e che si diverte nel lasciare traccia!
Ecco il Laboratorio del PRATO FIORITO: con i bambini grandi che usano il loro dito-pennello tracciando linee, cerchi e punti e affinando così il gesto grafico;
con i bambini mezzani che hanno composto i loro quadri con le impronte di frutti e ortaggi.
Desideriamo in questo periodo che i nostri bambini facciano esperienza della LUCE, che fa vedere le cose, mette allegria e scaccia la paura.
Per godere della luce occorre "provare" il buio, un buio che però scopriamo insieme essere un magico e rilassante BLU!
Con le loro torce, i bimbi hanno acceso tante stelle e giocato con ombre e riflessi nella stanza delle esperienze. Che meraviglia!
Lasciare un segno, nel fare artistico, corrisponde a due gesti: l'impronta e la traccia.
La prima racconta la presenza del bambino in un dato spazio e tempo, come a dire "Io ci sono!". La seconda narra di un movimento che si svolge, un cambiamento in atto, un'azione.
L'impronta mostra la presenza dell'essere e manifesta il desiderio di esserci per sempre, di essere riconosciuti tramite una forma percepibile.
Perciò lo strumento artistico aiuta i bambini a prendere coscienza di sé, delle proprie azioni, dei propri movimenti e anche delle proprie emozioni.
Come sempre, la proposta didattica nasce dalla condivisione di un’esperienza. Così abbiamo invitato Giovanni, un amico che fa l’artista, per guardarlo all’opera.
Ma chi è l’artista? È uno che usa tantissimo gli occhi per guardare attentamente le cose e farsi sorprendere dalla loro bellezza. Dipingendo davanti a noi, ci ha presentato i suoi fedeli compagni: la linea e i colori.
Cominciamo a fare esperienza del colore e delle sue mescolanze… leggendo libri e tuffandoci nei colori!
Uto e Leo sono due bambini che, armati di fantasia e di una scatola di cartone, salgono sulla collina avventurandosi in un mondo magico fatto dei loro giochi preferiti.
Sono grandi amici loro due, poi un giorno arriva un terzo bimbo che chiede di giocare con loro, e cambia tutto perché cambia gli equilibri.
Per uno dei due arriva l’invidia, la gelosia, il rifiuto: basta scatola, basta amici, meglio star da soli.
Ma è proprio così? Gli amici veri non si scoraggiano per qualche capriccio e insistono di volerlo ancora per giocare insieme, con una scatola nuova ancor più speciale.
L’unione di più scatole ha creato qualcosa di unico e più bello, l’amicizia si è allargata ed è diversa, più ricca.
Si può sempre ricominciare riscoprendo che “insieme è più bello”, perché l’affetto non si divide ma si moltiplica!
Anche quest'anno in giardino ci aspettava una sorpresa: gli Alpini di Vedano ci hanno preparato le caldarroste ci hanno fatto provare i loro famosi cappelli con la penna nera! Grazie!!
Zeb parte per il campo estivo. vuole dimostrare a tutti di essere grande ma sa che gli mancheranno i baci di mamma e papà. "non ti preoccupare, sappiamo come fare" gli dicono i genitori, e così gli preparano una scorta di baci. A Zeb, quando si sentirà triste, basterà aprire la scatola e prendere un fogliettino con i baci stampati col rossetto! Anche i nostri bambini sono consolati dai vostri baci-caramella, ovvero dalla certezza che mamma e papà ci vogliono bene e il loro affetto si percepisce anche da lontano...
Ma anche a scuola ci sono dei baci che consolano e coccolano: quelli delle maestre!
La voglia di diventare grandi si accompagna sempre al bisogno di tenerezza . I tre piccoli gufi aspettano che la loro mamma torni a casa, intanto "come tutti i gufi pensano molto", ovvero provano a spiegarsi il motivo della sua assenza, si consolano a vicenda e il più piccolo continua a ripetersi "Voglio la mamma!". Una storia per accogliere i sentimenti di paura e di abbandono ma soprattutto per confermare i nostri piccoli che la mamma torna sempre! Nell'attesa del suo ritorno, si guadagna ancora di più una grande verità: "Io voglio bene alla mia mamma!". Ma la sorpresa più incredibile è vedere che tra i rami di un albero del nostro giardino c’è un gufo (vero!) che ci fa compagnia.
...Ebbene sì, abbiamo ancora da imparare. con la formatrice arteterapeuta Lucia Forneris di ARTEDU ci stiamo divertendo a sperimentare con segni e colori nuove tecniche da proporre ai nostri bambini!
"Lasciare un segno, nel fare artistico, corrisponde a due gesti: l'impronta e la traccia. La prima racconta la presenza del bambino in un dato spazio e tempo, come a dire "Io ci sono!". La seconda narra di un movimento che si svolge, un cambiamento in atto, un'azione. L'impronta mostra la presenza dell'essere e manifesta il desiderio di esserci per sempre, di essere riconosciuti tramite una forma percepibile. Perciò lo strumento artistico aiuta i bambini a prendere coscienza di sè, delle proprie azioni, dei propri movimenti e anche delle proprie emozioni".
P. IVA: 00987580966